CELLUA PRODUZIONI N.03
D A L M A N D I N E
Dalmandine
avvolta tra la seta e il cotone
in una notte attendeva l'attesa.
Attendeva.
Lei si sentiva Cenerentola, libera d'amare
e di fuggire regalando un ricordo
indimenticabile ad un amante
sposo e marito che traversava
i giorni nella metodica certezza costruita
con la perizia del "piccolo chmico"
Sfuggiva divertita dalla grande casa
dove viveva con il console americano ,
sposato per gioco e ormai presenza
anonioma tra la stanza addobbata piena
della sua presenza pesante.
Lui posava teste scolpite di pietra a forma di
cavallo sul mobilio antico e non badava
alle assenze di Delmandine.
Cenerentola cantava nei posti piu' inusuali con
musicisti in pieno entusiasmo - grandi sognatori
di successi (di tanto in tanto come "Rima" vuole:
depressi). Gli amava tuti quei ragazzi, ad
ogniuno cedeva qualcosa di autentico senza ipocrisie.
Cenerentola rientrava come vuole la favola
a mezzanote.
Rientrava, e lasciava una lunga
scia un po' aere del suo
odore tra le vesti
dei suoi musicanti.
Sognavano il
giorno in cui
Cenerentola sarebbe
tornata cantare e riempire con la sua dolce presenza, le
stanze buie e umide dei rumori post tutto.
Cenerentola confusa con Dalmandine ora si trova seduta
nella stanza in attesa di un treno, il suo volto e'
stanco-livido, il suo sguardo assonnato posa distratto sul
lastricato grigio.
Nel ricordo delle sue dita, il velluto delle rose.
Nel ricordo delle sue labbrai baci dei suoi amanti.
Al rientro, nela grande casa il console americano
avvolto in nuvole di tabacco fumante e' in corrispondenza
mentale con chissa' qual bizzarra idea, a contemplare
le teste di pietra.
Dalmandine e il console non si amano piu'.
Cosa li lega ancora, non sappiamo dire.
Saranno i nodi delle funi doppie, quelle che usano i
pescatori per trascinare a riva le piccole barche, salvarle
dalla tempesta del mare. Saranno i gusci dei ricci,
quelli con gli aculei scuri pronti a pungere le palme delle
mani.
A volte nel letto rafreddato Dalmandine bagna il guanciale
con qualche lacrima ,felice dessere moglie e amante di
piu' esseri; sposa delle rose e dei falchi - del console
e dei ragazzi con capelli tutti d'arancio.
Nel suo cuore ce' posto per tanti, senza limiti lei procede
nei giorni incurante dei doveri e dell'ignoto.
di BRUNO BERNARDO
VIA G.B. MARINO 2
SCALA E C/O MARINO
80100 NAPOLI