MY WAY
Mi avevano gia' detto di non andare a trovare, senza prima
avvertirla, My Way. Ma quella sera, presa da una frenesia piu'
tosta delle altre, mi dimenticai del consiglio e vi andai.
E poi, guidare di notte mi piaceva: non mi perdevo in
fantasticherie come facevo quando restavo in casa, ma ero ben
attenta alla strada.
My Way era strana; ecco, forse mi attirava per questo. Aveva la
coda di cavallo, lunghe gambe dorate, era snella, non molto
bella.
Aveva fatto studi secondari e parlava molto bene il francese,
perche' i genitori erano vissuti per lungo tempo in Francia,
prima di stabilirsi qui da noi.
Era strana, ho detto e la sua stranezza era quel ciuffo di
capelli assolutamente verdi, che spuntavano tra le sue chiome
castano-bionde.
Quel ciuffo naturale e indelebile, era presente fn dalla nascita
di M.W. ed era l'invidia di piu' di un Punk e la disperazione dei
genitori e del parentado di My.
Lei, pero',non si preoccupava del suo ciuffo, che era lungo, se i
capelli erano lunghi e corto, se i capelli erano tagliati a
zazzera.
Per il resto My era normale, proprio normale.
Ma tutti, proprio tutti, mi mettavno in guardia, con consigli non
richiesti.
Persino il mio vicino di casa spione, il vecchio Lamaio, mj
diceva:
" Avvertila prima, se vuoi andare a trovarla; quella My Way, chi
si fiderebbe di lei ?"
E mi seccavano,i vicini di casa, con tutte quelle insistenze e
allusioni.
Secondo me, erano stati tutti influenzati dalla chiromante del
szesto piano, la signora Labazzi.
Costei, quella volta che vide My a due anni sul suo deltaplanino,
comincio' a squittire.
"Non mi fido, non fidatevi, ahi, ahi, guai a chi crede in quella
bimba, pericolo, pericolo!"
Poi quella bambina era cresciuta e nonostante le predizioni,
molti uomini si erano fidati di lei e il ciuffo verde, a quanto
pare, a loro non aveva mai dato fastidio.
Usciii ,quindi, con la mia cappa bianca sulle spalle e una
nuvola di profumo "Verte Queue: quasi una sfida quella fragranza,
per la mia amica M.W.
L'atmosfera dela notte e guidare sull'asfalto liscio di queste
zone, mi avevano sempre dato sensazioni indesrivibili.
Dopo una ventina di chilometri mi apparve la dimora di My Way.
Si', la dimora: l My abitava in un castello diroccato alquanto,
al quale non aveva mai voluto rinunciare, nonostante a volte le
dicessi:
"Un bel condominio nuovo, ti ci vorrebbe, My, dammi retta! La
gente ti guarda male , a vivere in quel maniero e, prima o poi,
credo, ne verra' qualche conseguenza."
My rideva e scuoteva la testa con un sorriso enigmatico e
imprendibile.
Mi colse, man mano che mi avvicinavo aol castello, una vaga
eccitazione.
Eppure era tutto tranquillo intorno; la sabbionaia era immobile,
la luna splendeva e mi pareva persino ammiccasse sulle mie
inquietudini.
"Ma insomma, - mi dissi - non vedi che e' tutto tranquillo?"
Snza indugio comunque, entrai nel salone centrale.
Tutto buio, sembrava che non ci fosse nessuno in casa.
Chiamai una o due volte M.W., ma non mi rispose.
GIrai in lungo e in largo le stanze, sempre in disordine e
polverose. E mentre mi dicevo:
"Ecco perche' bisogna avvertirla prima! Per trovarla in casa,
naturalmente!"
Scorsi una luce provenire dallo stanzino sul pianerottolo.
Proprio l'ultimo posto dove avrebbe potuto essere quella testa
verde.
Infatti, piu' volte mi aveva detto, senza spiegarmene il motivo,
che non le piaceva lo stanzino e non vi entrava mai.
Salii.
Eccola li', la My.
Se ne stava seduta al tavolaccio di quercia del padre e parlava
sottovoce con un tipo sospetto, in doppipetto blu di lino.
Sul tavolo erano sparse delle carte e qualche pillola era rimasta
nel portadolci.
My stava dicendo:
"Va bene , mi faccia avere quelle conifere, poi voglio delle
latifoglie e degli alberi da frutta."
"Salve,My" - feci -
Si volto'.
"Accidenti ,-disse- non ti ho sentita arrivare. Siediti, ti
presento il dottor Seton. - e ridendo disse a costui - Ecco
questa e' Gina, una mia amica, ma non compagna di parte."
" Cosa vuoi fare con le piante? -la apostrofai - Cosa? Vuoi
rovinare tutto? Da che parte stai? " -le urlai fuori di me.
Lei rideva, io ero di pietra, livida e purpurea in viso.
E quando vidi Seton metterle una mano sulla spalla per
concludere l'affare, colpii My con l' aculeo; la raggiunsi in
piena fronte e lei cadde a terra fulminata.
In quanto a Seton, lo disintegrai mentre tentava di fuggire,quel
pagliaccio.
"My era una ribelle, - pensai - voleva ripopolare la Terra di
piante.
Non amava il cemento, la sabbia che avevamo e neppure il nostro
sole rosso.
Io non potevo permettere tutto cio'.
Quella sera misi M.W. nella sua urna funeraria e la lanciai.
Come epigrafe avevo scritto: "My Way anni 200. E' stata
soppressa perche' voleva la Terra ancora verde, proprio come il
suo ciuffo."
Quando uscii dal castello, la notte era agli sgoccioli.
Dalla Luna veniva un frastuono come di banda.
Io rinfoderai l'aculeo e me ne tornai triste a Piccola Iria, dai
miei.
di Tiziana Soldini
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