SANGUE & RENA
Storia di amore e morte della serie "il delirio di morire"
della scrittrice in esilio volontario
AGNESE alias PETRA WEISS VON ZEBRA
Dalla bocca di AVIVA colava giu' sangie vivo ma ancora
non riusciva a morire, implorava con quella bocca
terribilmente rossa- rossi ormai anche i denti-
"ancora, DAI ancora" e diceva queste parole con
sempre piu' rabbia sempre piu' forza sempre minore
lucidita'.
EROS si accorse che aveva dimenticato di aprire il
varco al sangue a livello della 5' vertebra lombare
-zona in cui AVIVA diceva si annidasse il suo
orgoglio-
si fermo' un attimo a osservare il sangue che ormai
animato da vita autonoma continuava a fluire e vibro'
un colpo deciso proprio dove doveva essere l'orgoglio
ma non sgorgo' sangue e da cio' dedusse che l'orgoglio
non e' un sentimento sanguigno
AVIVA xcontinuava sempre piu' forsennatamente a urlare
"Dai COLPISCIMI SVUOTAMI UCCIDIMI, ancora ANCORA
non fermarti non fermarti"
EROS esamino' attentamente le firite e le conto'
pun-ti-glio-sa-men-te
mancava una al compimento dell'opera.
intanto il sangue sempre piu' ROSSO usciva da quelle
bocche aperte e si raccolse in una pozza in fondo ai
piedi prima di riprendere la sua marcia verso
l'esterno.
All'ennesima ferita AVIVA resto' immobile ed esangue
e il suo sangue godeva ormai di piena autonomia
EROS precipitosamente apri' la porta per non arrestare la
sua corsa e il sangue prese la via delle scale
scese circa trecentosessantacinque gradini
sei pianerottoli e si ritrovo' velocemente al pianterreno.
Il sangue manteneva intatto il suo colore
non raccoglieva in se' nulla che gli si parasse dinnanzi
ma con abili serpentine aggirava rigiuti di ogni genere
orrori del consumo
errori di calcolo
ipotesi di probabilita'
Niente sembrava potesse fermare la sua marcia:
attraverso' in mezza giornata tutto il diametro della
citta' e si diresse verso PORTA EBURNEA la quale
ormai inesistente non lo fermo'
Nessuno dei passanti parve parve accorgersi del sangue
che passava perche' il sangue non chiama i vivi
ma i morti
e cosi' fu finalmente alla periferia della citta'.
Erano circa sette litri tutti in fila continua e sembra
un assurdo che nessuno PROPRIO NESSUNO l'abbia
visto passare
AVIVA non dava altro segno di vita che un indeciso
movimento degli occhi
EST-OVEST-NORD-SUD al limite della nevrosi
ripetitiva
Ed EROS osservava tutto quanto senza lasciarsi
percorre dalla benche' minima emozione, e pensava
"beh! amore mio l'hai cullato per tanto tempo
quest'attimo
pensato e cresciuto conosciuto desiderato e fatto
perche' avrei dovuto intromettermi?"
Il sangue stava ormai per raggiungere il letto del
fiume
ma prima di buttarsi dentro deciso
si fermo' un attimo solo
un attimo eterno
a scrivere su una grande e rotonda e levigata
pietra di fiume
VIENI AMORE IO TI ASPETTO QUI'
e si mescolo' all'acqua
partendo conm le molecole della sua corrente
FINE
AGNESE POZZI
CHIAROMONTE
POTENZA